Inositolo: cos’è, dove si trova e a cosa serve
Cos’è l’inositolo?
L’inositolo comunemente chiamato vitamina B7 in Italia (mentre in altri paesi viene chiamato vitamina B) è un composto biologico simile al glucosio ma insolubile (C6H12O6), coinvolto in svariati processi biologici.
Sebbene venga chiamato vitamina, non fa parte del gruppo delle vitamine, ma ne prende il nome in quanto gli effetti di questa molecola sul nostro organismo, siano ascrivibili a quelli delle altre vitamine del gruppo B.
Sono presenti 9 differenti stereoisomeri (forme in cui si presenta questa molecola), sebbene solitamente ci si riferisca solo al mio-inositolo, che è la forma più biodisponibile (presente negli integratori +Watt).
Dove troviamo l’inositolo?
L’inositolo è una molecola naturalmente presente negli alimenti.
Gli alimenti che contengono più inositolo sono i cereali integrali, agrumi, tuorlo d’uovo, frutta secca, banane ed è presente in modeste quantità anche nella carne, in particolar modo nel fegato.
Sebbene negli alimenti sia discretamente abbondante la sua presenza, risulta difficile da assorbire in quanto insolubile e non sempre nella forma mio-inositolo.
Nel nostro organismo questa molecola la troviamo nei fosfolipidi delle membrane cellulari come componente strutturale, nelle lipoproteine e sottoforma di fosfato nel nucleo cellulare.
A cosa serve l’inositolo?
L’inositolo nel nostro organismo possiede svariate funzioni.
La vitamina B7 interviene nel meccanismo di trasduzione del segnale dell’insulina (Joseph L. 2002. D-Chiro-Inositol – Its Functional Role in Insulin Action and its Deficit in Insulin Resistance).
Un’ottimizzazione della trasduzione del segnale dell’insulina consente di tenere sotto controllo la glicemia nel sangue. In un soggetto sano, quando l’organismo riscontra elevate quantità di zuccheri nel sangue, spingono l’organismo ad abbassare questi valori ematici. Il processo con cui viene abbassato il livello ematico del glucosio consiste nella trasformazione degli zuccheri in lipidi, processo chiamato liponeogenesi. Se i livelli ematici degli zuccheri sono modulati correttamente invece, vengono convertiti in glicogeno nei muscoli e nel fegato ed utilizzati come fonte energetica senza aumentare la massa grassa.
Questo fenomeno inoltre è amplificato dalla capacità della vitamina B7 di stimolare l’organismo ad utilizzare i grassi come fonte energetica (Rapiejko P.J. 1986 G-proteins of fat-cells. Role in hormonal regulation of intracellular inositol 1,4,5-trisphosphate), riducendo la probabilità di steatosi del fegato (comunemente conosciuto come fegato grasso).
L’inositolo è coinvolto inoltre nel funzionamento del sistema nervoso.
Questa vitamina agendo sul sistema nervoso, consente il corretto funzionamento muscolare, nervoso e cerebrale, contribuendo a mantenere la concentrazione e la memoria.
Sempre imputabile al sistema nervoso, sembra coinvolto anche nella stabilità emotiva; questo dato è supportato da diversi studi che indicano una correlazione tra il consumo di inositolo e un miglioramento degli stati d’ansia, depressione (Fisher S. K. 1992. Inositol lipids and signal transduction in the nervous system: an update).
Spesso i pazienti affetti da ovaio policistico “PCOS” presentano una resistenza all’insulina. I pazienti affetti da ovaio policistico come effetto collaterale della loro condizione endocrina (PCOS è una alterazione del sistema ormonale femminile) a cui sono soggetti, presentano una spiccata predisposizione al sovrappeso e obesità, oltre ad aumentare la probabilità di insorgere del diabete di tipo 2. Vi è il sospetto che l’apporto di inositolo contribuisca a inibire gli effetti collaterali riportati da questa condizione (Alessandro D. Gaetani. 2016. Inositol as putative integrative treatment for PCOS).