Olio di Krill: composizione, proprietà e benefici

Che cos’è il krill?

Il krill è un insieme di piccoli crostacei dell’ordine Euphausiacea. Sono presenti in tutti gli oceani, sebbene siano particolarmente concentrati nelle acque fredde polari. Il krill gioca un ruolo primario nella catena trofica (catena alimentare) dell’ecosistema. Si nutrono, infatti, principalmente di fitoplancton e in misura minore di zooplancton. Sono estremamente abbondanti negli oceani e sono il principale alimento di molti animali come balene, foche, uccelli marini, calamari e pesci. Solo in pochi paesi il Krill viene consumato come alimento, principalmente nelle Filippine, in Russia e in Giappone, dove prende il nome di okiami. Viene invece utilizzato su più larga scala l’olio di krill come integratore, per le sue azioni benefiche sul nostro organismo, grazie all’elevata presenza di acidi grassi omega-3, che sono essenziali per il nostro organismo. In particolare, nel krill troviamo acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA). La posizione del krill nella catena alimentare è importantissima; essendo alla base, rispetto ai grandi pesci, è meno probabile che siano contaminati da metalli pesanti o diossine, sostanze nocive per il nostro organismo.

Composizione nutrizionale dell’olio di krill

Omega-3: fosfolipidi

Gli acidi grassi essenziali sono degli acidi grassi polinsaturi indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo. Il termine ‘essenziale’ si riferisce al fatto che, non essendo l’organismo in grado di sintetizzarli autonomamente, devono essere necessariamente introdotti tramite l’alimentazione. Gli ω-3 che hanno l’effetto benefico maggiore sono l’EPA e il DHA. Hanno inoltre un ruolo importante nella riduzione dei livelli dei trigliceridi nel sangue, nella riduzione della pressione sanguigna e nel miglioramento della funzione endoteliale dei vasi sanguigni, indicando che gli omega-3 rappresentano un fattore di protezione nei confronti delle malattie cardio-vascolari (von Schacky 2007). Nell’olio di pesce, gli omega-3 sono presenti sotto forma di trigliceridi. I trigliceridi sono delle molecole composte da 3 acidi grassi e una molecola di glicerolo. I trigliceridi, non sciogliendosi in acqua, risultano di difficile attacco da parte degli enzimi digestivi, per questo devono essere emulsionati nel nostro intestino prima di poterli digerire. La digestione dei trigliceridi avviene nell’intestino ad opera di diverse lipasi (enzimi adibiti alla digestione dei lipidi); i trigliceridi vengono scomposti in 3 acidi grassi e nel glicerolo che lo compone, per poter essere assorbiti dalla parete intestinale ed essere assorbiti. Nell’olio di krill invece, gli acidi grassi sono presenti come fosfolipidi. I fosfolipidi (un acido grasso legato ad un gruppo fosfato) seguono un processo digestivo più semplice dei trigliceridi, essendo solubili sia in acqua, sia nei lipidi. Gli enzimi digestivi (le fosfolipasi) possono digerire più facilmente i fosfolipidi (rispetto alle lipasi per i trigliceridi), scindendo il legame tra il gruppo fosfato e l’acido grasso, che viene prontamente assorbito. In questo modo gli acidi grassi presenti sono più facilmente digeribili e vengono maggiormente assorbiti rispetto all’olio di pesce.

La colina, la fosfatidilcolina e l’astaxantina

L’olio di krill contiene inoltre altre 3 molecole importanti per il nostro organismo che lavorano in sinergia con gli omega-3 presenti. La colina e la fosfatidilcolina giocano un ruolo fondamentale nella salute del cuore, prevenendo malattie cardiache e riducendo la probabilità di insorgere in diabete di tipo 2 (Xu et al. 2022). L’effetto sinergico sembra dovuto alla capacità di queste molecole di legare i lipidi, fluidificando il sangue e riducendo il contenuto di colesterolo LDL. In particolare, la colina oltre a prevenire malattie cardiache e il diabete di tipo 2, contribuisce al normale funzionamento del nostro sistema nervoso, prevenendone il deterioramento causato dal progredire dell’età o ad altre malattie di tipo neurologico (Zeisel e da Costa 2009). L’astaxantina invece ha mostrato, in parecchi studi, un fortissimo potere antiossidante, 11 volte più potente del beta-carotene e 550 volte più potente della vitamina E (Fassett e Coombes 2012). È quindi in grado di agire come efficiente ‘spazzino cellulare’ dei radicali liberi a livello delle membrane cellulari. Queste sue proprietà lo rendono una molecola con svariati effetti benefici sull’organismo, i cui ruoli anti-infiammatorio, a protezione dalle malattie cardio-vascolari (es: aterosclerosi), a difesa della salute della pelle e del sistema immunitario e neuroprotettiva sono stati ampiamente documentati da diversi studi scientifici (Ambati et al. 2014).

Olio di Krill, a cosa serve? Benefici per la salute umana

L’olio di krill, ricco di acidi grassi omega-3 sotto forma di fosfolipidi, offre numerosi benefici per la salute umana. Gli omega-3, in particolare l’EPA e il DHA, promuovono la salute cardiovascolare, riducendo i trigliceridi nel sangue e migliorando la funzione vascolare. La presenza di fosfolipidi favorisce una migliore digestione e assorbimento degli omega-3 rispetto all’olio di pesce. Oltre agli omega-3, l’olio di krill contiene colina e fosfatidilcolina, che proteggono il cuore e il sistema nervoso, e l’antiossidante astaxantina, che protegge le cellule dai radicali liberi e ha proprietà antinfiammatorie e neuroprotettive. L’olio di krill è un integratore prezioso che lavora in sinergia per promuovere il benessere cardiovascolare, neurologico e immunitario dell’organismo. Vantaggi rispetto agli omega-3 del pesce. L’integrazione di omega-3 da krill rispetto a quello proveniente dal pesce presenta diversi vantaggi. Il primo vantaggio è dovuto alla facilità con cui vengono digeriti e assorbiti gli acidi grassi, necessitando di un quantitativo minore per apportare gli stessi benefici dell’omega-3 derivato dal pesce. Come secondo vantaggio, troviamo naturalmente presenti colina, fosfatidilcolina e astaxantina, rendendo il prodotto omega-3 estratto da krill un integratore di livello superiore rispetto all’omega-3 estratto dal pesce. Il terzo vantaggio è che la materia prima da cui viene estratto l’olio (il krill), risulta essere collocato nei piani più bassi della catena alimentare. Il pesce è spesso contaminato da metalli pesanti (vedi mercurio e cadmio) e da diossine. Metalli pesanti e diossine sono sostanze che si legano ai lipidi, di conseguenza permangono nell’olio se la materia di partenza è contaminata. Più in alto si sale nella catena alimentare (come nel tonno e nel pesce spada), maggiori sono i quantitativi di metalli pesanti e diossine che si possono riscontrare, sostanze confermate dannose anche dall’ EFSA (autorità europea per la sicurezza alimentare) (Järup 2003). L’olio estratto dal pesce può quindi essere un possibile concentrato per queste sostanze. L’olio di krill, per questi motivi, è il miglior integratore di omega-3, completando il suo effetto con astaxantina, colina e fosfatidilcolina naturalmente presenti in questo estratto.

Sostenibilità ed impatto ambientale

L’olio di krill si distingue non solo per i suoi benefici per la salute umana, ma anche per il suo impegno per la sostenibilità ambientale. Il krill, infatti, è un componente vitale dell’ecosistema dell’Oceano Antartico e il prelievo per l’olio avviene con estrema attenzione, preservando l’habitat marino e la conservazione degli ecosistemi marini. Le operazioni di pesca dell’olio di krill rispettano rigorosi standard internazionali. L’International Krill Fisheries Commission (IKFC) ha stabilito rigidi protocolli per garantire la conservazione della biodiversità marina. Inoltre, la quantità di krill prelevato per produrre l’olio rappresenta solo il 3% della biomassa totale. Questo significa che la maggior parte del krill continua a svolgere il suo ruolo essenziale nella catena alimentare dell’ecosistema antartico. Preservare l’equilibrio della catena alimentare è fondamentale. Il krill, essendo alla base della catena alimentare, rappresenta la principale fonte di cibo per balene, foche, pinguini e altri animali marini. La pesca sostenibile dell’olio di krill è progettata per evitare impatti negativi sulla popolazione di questi predatori naturali e garantire la stabilità dell’ecosistema. In conclusione, l’olio di krill si distingue non solo per i suoi benefici per la salute umana, ma anche per il suo impegno nel contribuire alla salute umana mentre preserva l’integrità dell’ecosistema dell’Oceano Antartico.

Bibliografia

Ambati, Ranga Rao, Siew Moi Phang, Sarada Ravi, e Ravishankar Gokare Aswathanarayana. 2014. «Astaxanthin: Sources, Extraction, Stability, Biological Activities and Its Commercial Applications–a Review». Marine Drugs 12 (1): 128–52. https://doi.org/10.3390/md12010128.

Fassett, Robert G., e Jeff S. Coombes. 2012. «Astaxanthin in Cardiovascular Health and Disease». Molecules 17 (2): 2030–48. https://doi.org/10.3390/molecules17022030.

Järup, Lars. 2003. «Hazards of Heavy Metal Contamination». British Medical Bulletin 68: 167–82. https://doi.org/10.1093/bmb/ldg032.

Schacky, Clemens von. 2007. «Omega-3 Fatty Acids and Cardiovascular Disease». Current Opinion in Clinical Nutrition & Metabolic Care 10 (2): 129. https://doi.org/10.1097/MCO.0b013e3280127af0.

Xu, Min, Jie Zheng, Tianzhichao Hou, Hong Lin, Tiange Wang, Shuangyuan Wang, Jieli Lu, et al. 2022. «SGLT2 Inhibition, Choline Metabolites, and Cardiometabolic Diseases: A Mediation Mendelian Randomization Study». Diabetes Care 45 (11): 2718–28. https://doi.org/10.2337/dc22-0323.

Zeisel, Steven H., e Kerry-Ann da Costa. 2009. «Choline: An Essential Nutrient for Public Health». Nutrition reviews 67 (11): 615–23. https://doi.org/10.1111/j.1753-4887.2009.00

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